Faro della Vittoria (Trieste)
Faro della Vittoria | |||||||
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Il faro della Vittoria impavesato in occasione della 40a Barcolana | |||||||
Stato | Italia | ||||||
Località | Trieste | ||||||
Coordinate | 45°40′32″N 13°45′25″E | ||||||
Costruzione | 1923 | ||||||
Altezza | 68 m | ||||||
Elevazione | 115 m s.l.m. | ||||||
Portata | 22 miglia nautiche | ||||||
Elenco fari | 2712[1]
E2558[2] | ||||||
Visitabile | si | ||||||
Segnale | |||||||
2 lampi bianchi, periodo 10s | |||||||
Periodo | 10 s | ||||||
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Il faro della Vittoria è un faro di Trieste costruito tra il 15 gennaio 1923 e il 24 maggio 1927[3], ad opera dell'architetto italiano Arduino Berlam. Il faro è completamente controllato e gestito dal Comando di Zona Fari della Marina Militare, con sede a Venezia, che tra l'altro si occupa di tutti i fari dell'Adriatico. Il faro è visitabile.
Oltre che ad assolvere le funzioni di faro per la navigazione, illuminando il golfo di Trieste, svolge anche le funzioni di monumento commemorativo in onore dei caduti del mare durante la prima guerra mondiale, così come testimoniato dall'iscrizione posta alla sua base:
«SPLENDI E RICORDA I CADVTI SVL MARE (MCMXV - MCMXVIII)»
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Il monumento è stato costruito sul Poggio di Gretta, a 60 metri sul livello del mare, sulle antiche strutture del forte austriaco Kressich del 1854. Il progetto originario del Berlam venne modificato, dopo un acceso dibattito, dall'architetto Guido Cirilli, che ne dirigeva i lavori.[4] L'Ing. Beniamino Battigelli fu invece il progettista delle opere in cemento armato e di tutta la struttura portante del faro. Infatti, tutti i progetti tecnici portano la sua firma ed era sempre presente nel cantiere a dirigere i lavori.
Il basamento della struttura è costituito da pietre provenienti dall'Istria e dal Carso, rispettivamente pietra di Orsera e pietra di Gabrie. Quindi alta e maestosa si erge una colonna che conserva alla sua sommità la gabbia in bronzo e cristallo che custodisce la lanterna-faro. La forma finale è volutamente quella di un fascio littorio sottosopra.
Sono opera dello scultore Giovanni Mayer (Trieste, 1863-1943) la statua bronzea della Vittoria alata che corona l'apice della lampada, e la statua del marinaio che orna la parte frontale del faro. Le due statue sono alte rispettivamente 7,2 e 8,6 metri.
Alla base della costruzione si trova un'àncora che, popolarmente, viene ritenuta quella della torpediniera Audace, che è stata la prima nave della Regia Marina Italiana ad essere entrata nel porto di Trieste nel 1918, mentre in realtà si tratta dell'ancora della R.N. Berenice.
All'ingresso del faro si trovano due proiettili della corazzata austriaca Viribus Unitis.[5]
Il monumento è stato riaperto alle visite dal 1986 e la visita è consentita solo fino alla prima terrazza della struttura che riguarda la parte monumentale. La parte sovrastante che riguarda le strutture di ausilio alla navigazione è invece interdetta al pubblico, a differenza che nel passato.
Visite
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1º luglio 2016, il Faro è gestito dalla Regione Autonoma FVG, a seguito del trasferimento delle funzioni in materia di cultura dalle Province.
Per motivi di sicurezza non possono entrare nel faro più di quindici persone per volta, sempre sotto la supervisione di un addetto. I gruppi fino a quaranta persone devono concordare anticipatamente le visite.
I giorni e gli orari di visita sono consultabili su http://www.farodellavittoria.it/info
Galleria d'immagini
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Panorama dal faro.
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Faro della Vittoria
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elenco dei fari e segnali da nebbia, Istituto idrografico della Marina.
- ^ Admiralty List of Lights & Fog Signals (A.L.L.), British Admiralty.volume E
- ^ Il faro è stato inaugurato il 24 maggio 1927 alla presenza del re Vittorio Emanuele III
- ^ Si veda l'articolo del quotidiano triestino "Il Piccolo"Guido Cirilli, architetto e direttore delle Belle arti.
- ^ L'ancora ed i proiettili sono stati donati dall'ammiraglio Thaon di Revel, ministro della Marina
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Russ Rowlett, Lighthouses of Northeastern Italy, su The Lighthouse Directory, University of North Carolina at Chapel Hill. URL consultato il 28 settembre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Faro della Vittoria
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Informazioni, orari e visite al faro. Sito ufficiale a cura dell'Ente Regionale Patrimonio Culturale, su farodellavittoria.it.
- Storia del faro, su tuttotrieste.net.
- (IT, DE, EN, FR) Altre informazioni utili, su qsl.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238150791 · GND (DE) 4832635-5 |
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